Gli Inviati di Dio “La loro missione sulla Terra”

Il Vangelo Esseno è un testo sacro, donato dalla stessa fonte che ha ispirato tutti i testi sacri dell’umanità. Diverse tradizioni parlano, in modi diversi, della legge della reincarnazione. Questa legge esiste sotto forme diverse e in più mondi. Una di queste forme, raramente affrontata e quindi con un’essenza ancor più profonda, è quella che tocca il piano divino, ossia la reincarnazione di Dio. Sì, anche Dio si reincarna, ma Lui non assume come noi un corpo d’uomo. Egli si veste di un corpo che gli viene offerto da un popolo.

Quando Dio ritorna, si reincarna e, sistematicamente, riscrive il messaggio della Luce. Così è nato, per la nostra epoca, il Vangelo Esseno. “Vangelo” significa buona novella, bella parola.

Gli Esseni sono donne e uomini che si prendono cura del prezioso, del Divino e danno vita a un corpo per Lui. Ecco il motivo per cui sono stati anche chiamati “Madri di Dio”.

La lettera uccide, solo lo Spirito vivifica

All’origine di qualsiasi nuova manifestazione di Dio appare un gruppo di uomini, di Esseni, che si riuniscono attorno ad un uomo, che si distingue dagli altri. Possiamo così pensare a Enoch, Krishna, Zoroastro, Ermete Thot, Abramo, Buddha, Mosè, Gesù, Mani, Maometto e, più vicino a noi, a Peter Deunov, Rudolf Steiner o Omraam Mikhaël Aïvanhov, Olivier Manitara. Possiamo chiamare questi uomini “Profeti”, “Figli di Dio”, “Maestri”, “Inviati” o “Messaggeri”. Il termine “Inviato” e il termine “Messaggero” rivelano l’Alleanza con il mondo angelico, poiché gli Angeli sono i messaggeri di Dio. Questi Inviati erano uomini e, come tali, ne manifestavano i limiti. Ma in loro viveva un principio superiore e un insegnamento universale, un messaggio superiore, sublime.

Non bisogna limitarsi a guardare la forma e attaccarsi ad essa, ma occorre imparare a percepire lo Spirito che emana dalla forma e le conferisce un senso più grande. Ecco perché Gesù ha detto: “La lettera uccide, solo lo Spirito vivifica”. I principi sono eterni e la forma è transitoria, effimera. Sempre per questa ragione, la forma deve essere adattata alle diverse circostanze e alle varie epoche nelle quali lo Spirito si manifesta. Le religioni non sono eterne nella forma, solo lo Spirito che le ha generate è eterno. Così, Dio è superiore a tutte le religioni a cui ha dato vita. Tutti i grandi Inviati l’hanno affermato. Buddha, nel “Sutra del Diamante”, proclamò la fine della ruota del Dharma e la comparsa di un nuovo Buddha dopo 2500 anni, quando il suo insegnamento avrebbe perso la sua forza originaria. Gesù disse: “Ho molte cose da insegnarvi, ma non potete capirle. Ecco perché lo Spirito di verità, il Paraclito, verrà dopo di me e vi insegnerà ciò che io non ho potuto dirvi”. Maometto rivelò: “Io sono l’ultimo profeta (sottinteso della sua tradizione) ma ogni cento anni, un uomo o un gruppo di uomini verrà per ripristinare la Religione della Luce”. “Ultimo profeta” non significa che non ce ne saranno altri, ma anzi, che lui è l’ultimo di una tradizione nella quale si inserisce e di cui è il rappresentante in quel periodo della vita.

Il Vangelo Esseno. La Tradizione continua.

Allo stesso modo, alla fine del XIII secolo, i Catari, una delle più belle manifestazioni degli Esseni, hanno proclamato sul rogo: “Tra 700 anni, quando la Chiesa di Roma sarà in declino, ritorneremo ancora più forti per ripristinare la Tradizione e la Religione della Luce”.

Le chiavi per riconoscere i veri Inviati di Dio.

Possiamo osservare come la loro vita fosse caratterizzata da un denominatore comune: erano tutti esseri con saldi principi, esseri di coscienza animati da una sensibilità e da una visione particolari. Erano portatori di qualcosa di diverso e di innato, di una conoscenza che non si impara, di una capacità di comprendere il messaggio del Padre senza eguali. Sapevano che il mondo degli uomini non era portatore del messaggio del Padre. Una tale percezione del mondo crea molto spesso grande turbamento nell’uomo o nella donna, poiché essa li porta a essere in disaccordo con la società istituita e con le sue regole stabilite. Quando dico “società”, includo in questo termine la religione, il governo, la cultura, il clima sociale, l’economia e la vita quotidiana del mondo o del popolo in cui si sviluppa l’essere umano. Sentire questo sfasamento e viverlo intensamente nella propria interiorità, non è una rivolta, ma piuttosto uno choc, poiché l’uomo che si risveglia a questa nuova percezione della vita; inizia a riconoscere l’esistenza di due mondi, senza averne per forza l’intelligenza e la comprensione. C’è una grande umanità negli Inviati di Dio. Questi esseri erano profondamente sinceri e puri, vivevano senza compromessi e volevano portare fino in fondo le loro convinzioni. Persino prima di ricevere la rivelazione di Dio e di diventare portatori dell’Alleanza della Luce, erano interamente motivati da una ricerca di senso, di valore, di giustizia, d’integrità. Così, a un certo punto della loro vita, hanno tutti deciso di estraniarsi dal mondo dell’uomo, di ritirarsi, di isolarsi. Tutti, assolutamente tutti, l’hanno fatto e di conseguenza hanno consigliato alle donne e agli uomini che cercano Dio di fare lo stesso. Gesù dirà: “Digiuna e prega”. Maometto ha insegnato il ramadan, Buddha la meditazione. Tutti hanno raggiunto la rivelazione attraverso l’isolamento. Non voglio qui entrare nei dettagli di questo sapere divino: voglio solo indicare una prova universale che unifica tutte le religioni e dimostrare così che esse non appartengono a un uomo o a un gruppo di uomini, ma unicamente a Dio.

Le 4 fasi universali della rivelazione degli Inviati di Dio.

Tutti gli Inviati di Dio hanno indicato un cammino interiore attraverso il cuore, l’anima e lo Spirito. Loro stessi hanno seguito questo cammino che all’inizio era una semplice intuizione. Hanno così ricevuto un messaggio per risanare ciò che non funziona nel mondo. Questo messaggio ha sempre avuto come fondamento l’amore: l’amore per la famiglia, per la propria cerchia, per gli altri, per l’umanità, per la rettitudine. Innanzitutto, c’è Dio che viene vissuto in una relazione interiore, consapevole e individuale. Poi, c’è l’altro, la comunità, la società, poiché il messaggio di Dio è sempre un messaggio di amore, che suscita anche la necessità di correggersi e di entrare in un processo di guarigione. Noi, gli Esseni, chiamiamo la prima fase “Michele”, ossia il risveglio interiore, l’Alleanza con Dio, l’incontro con i principi, i valori eterni, immutabili. La seconda fase la chiamiamo “Gabriele”, ossia l’amore per l’altro e la necessità di correggersi. Viene allora chiesto al discepolo di essere una Madre per l’altro, di prendersi cura di Dio e del suo popolo, della sua creazione. La terza fase la chiamiamo “Raffaele”, ossia il bisogno dell’educazione. Attraverso lo studio, l’acquisizione del sapere e della comprensione nasce la libertà.

“La verità vi renderà liberi” diceva Gesù. Tutti gli Inviati sono stati dei grandi educatori e hanno offerto al mondo la luce di un insegnamento che risveglia l’intelligenza, il buon senso, il cuore, la volontà, che conferisce senso al gesto e cerca di rendere la vita bella. Attraverso l’educazione, gli Inviati hanno cercato di guidare gli esseri verso il risveglio, l’autonomia e la dignità. Infine, chiamiamo “Uriele” la quarta fase della rivelazione di Dio attraverso l’Insegnamento e la vita dei Maestri. In questa quarta fase si fa strada la necessità di essere forti. In effetti, non è sufficiente essere un uomo, una donna ricchi di principi, ma occorre avere e manifestare la forza della convinzione per essere al servizio di ciò che è giusto, vero, eterno, saggio, divino. Tutti gli Inviati sono stati al servizio dei poveri, degli oppressi e hanno combattuto l’ingiustizia. La loro forza non era negoziabile, poiché emanava da un principio inalienabile, da un’educazione perfetta e da un amore vivo per l’altro.

Che si parli di Buddha, Mosè, Gesù o la Maddalena, in tutti questi esseri si ritrovano queste quattro necessità o fasi che portano alla manifestazione del corpo di Dio sulla terra, alla sua rivelazione. Il Vangelo Esseno proviene da questa stessa fonte e segue lo stesso cammino affinché sia offerto come una forza e un Bene comune a tutti i poveri, a tutti gli esclusi. Dio non chiede la carità, ma l’applicazione del diritto, vuole che l’uomo sia un servitore di Dio, che compia la sua volontà e che sia forte per la sua opera. Dio chiede di occuparsi dei poveri, ossia degli esclusi, degli oppressi. Ma chi sono i poveri, gli esclusi e gli oppressi agli occhi di Dio? Ebbene, sono coloro a cui non si pensa mai: le pietre, le piante, gli animali e certamente gli uomini, non perché siano delle vittime, ma innanzitutto perché hanno dei diritti. La sua volontà è il diritto. Gli Inviati sono venuti con un messaggio d’amore, ma anche per sanare una situazione e far comprendere la giustizia divina, che non è un sapere esclusivo dell’uomo, ma di tutti i regni. Un povero, nel vero significato del termine, è un essere degno al quale è stato rubato il suo diritto. Dio solo dona la dignità e il diritto. Avere il diritto ed essere retto vuol dire essere con Dio. Perdere il diritto significa cadere e significa che occorre essere raddrizzati. È l’amore che deve correggere e non l’odio e il giudizio verso l’altro, è l’educazione, e non l’ignoranza o il falso sapere, che incoraggiano la dignità.

Ciò che porta via il diritto è il principio dell’usurpazione, quando un mondo prende il posto di Dio, impadronendosi della dignità degli esseri e diventando esso stesso il reggente delle relazioni, dell’educazione e della forza. Questo mondo usurpato e usurpatore crea allora povertà e illegalità. Il principio della legalità si stabilisce innanzitutto davanti a Dio. Dio parla alla coscienza, alla convinzione, attraverso i principi eterni. Uscire da questi principi comporta perdere Dio ed entrare nell’illegalità, magari può diventare legalità davanti agli uomini, ma non davanti a Dio. Qualsiasi organizzazione criminale, che sia popolare o governativa, religiosa o politica, ha regole e leggi proprie che stabilisce arbitrariamente e che, quindi, raramente sono legali di fronte a Dio. Il principio dell’usurpazione, che le religioni hanno chiamato “il male”, si incarna in colui che si impossessa del potere degli altri al fine di esercitare più potere sugli esseri che ha reso poveri. Così, la povertà è il frutto di questo albero dell’usurpazione. L’usurpatore ha più potere di fronte agli uomini che davanti a Dio. La vera religione non è avere potere sugli uomini, ma essere retti e al servizio di Dio.
Il Vangelo Esseno proviene da Dio stesso, attraverso i suoi quattro Figli, i quattro grandi Arcangeli, e attraverso una santa Assemblea di donne e uomini che si sono messi al servizio dei più piccoli affinché Dio resusciti, si reincarni e possa donare il suo messaggio di amore, di disciplina ed aprire il suo cammino sacro al fine di portare la sua forza e la sua benedizione in tutto il mondo. La trasmissione del Vangelo Esseno è un vero e proprio augurio per i nuovi risvegliati che vogliono ritrovare il coraggio di raddrizzarsi, di mettersi insieme e di strutturarsi al fine di operare per il Bene comune, opponendosi all’ingiustizia.

error: Content is protected !!
Torna in alto