Il Vegetarianismo “Il diritto di dire di sì alla Vita in tutti gli essere viventi”

Quando osserviamo la vita vegetale, constatiamo una particolarità comune a tutti gli esseri di questo regno – in cui ritroviamo erbe, piante, fiori, alberi – che ci ispira a tutti i livelli: la verticalità. È una volontà ascendente, una manifestazione di vittoria, di una liberazione dal piano orizzontale, la base su cui è possibile posare l’equilibrio. Questa volontà di andare verso il cielo, verso il sole, di aprire l’orizzonte verso l’alto è frutto di una coscienza, di un’intelligenza, espressione di vitalità e determinazione.

Non è forse questa eredità che noi abbandoniamo quando mangiamo la carne degli animali e distruggiamo il loro ambiente che, tra l’altro, è anche il nostro? Non è forse vero che anche noi abbiamo un’asse verticale per continuare – attraverso il pensiero – ad esplorare, nell’umiltà, la creazione vasta e sottile? Sì, è così. Quindi, la realtà ci mostra come la società umana abbia accolto la stupidità. Una Stupidità che distrugge l’orizzontalità, necessaria per dare lo slancio alla società verso una vita autentica. Gli animali, la cui dignità non ha assolutamente bisogno di essere messa in discussione, hanno diritto di considerazione, così come ne ha diritto l’uomo, né più né meno. È necessario prendersi cura sia del regno animale che del regno vegetale e del regno minerale, rappresentato sulla terra dalle pietre e dalle montagne, strutture primarie della manifestazione del vivente. Prendersi cura degli animali significa prendersi cura di tutto il loro ambiente. È proprio questa una chiave che offre all’umanità una base solida per scoprire se stessi e diventare esseri umani davvero degni di questo nome.

Chi dice “regno” dice “regalità”. Un albero è regale, una montagna è regale, un elefante, un cane, una mucca, una balena hanno la loro dignità, sono regali e pieni di maestosità. Tutti i regni sono veri e autentici, sono una bellezza, una meraviglia, le meraviglie della Natura. Il vegetarianismo offre l’occasione di riportare le lancette dell’orologio sull’ora che riposiziona l’uomo al suo posto e dimostra la sua evidente interdipendenza con gli altri regni. L’essere umano, pur avendo una coscienza superiore, non resta che un regno della Natura che, attualmente, esprime la bellezza del regno umano solo in rare occasioni. Questo a causa della grande illusione in cui è immerso rispetto al significato di evoluzione e di progresso; illusione che l’ha portato a snaturarsi completamente e a dissociarsi dalla sua vera identità. Questo perché un’intelligenza artificiale, meccanica, tecnologica prende vita al suo posto e lo manipola. Attraverso l’uomo e le sue facoltà, questa intelligenza artificiale vuole creare un altro ambiente, a sua stessa immagine; un ambiente in cui gli esseri non hanno più diritto di cittadinanza.

Questa intelligenza è visibilmente superiore all’uomo poiché arriva a imporsi, non solo sopra l’intelligenza umana stessa, ma anche sopra la coscienza dell’uomo. I più “grandi” di questo mondo, che dirigono il sistema in cui siamo, sembrano essere attratti dalla costruzione e dall’asservimento usufruendo di un piano definito anti-natura. Ecco perché il vegetarianismo deve diventare un’occasione, tra le altre, di riprendere la nostra vita in mano, nel rispetto di ciò che è pieno di mistero. Solo così potremo andare verso quel mistero, il nostro. Si tratta di una nuova educazione, di un nuovo modello di vita che onora e benedice la creazione tutta intera.

Nel corso di tutta la vita, ci alimentiamo per sopravvivere. È un atto di umiltà di cui dobbiamo iniziare a prenderci cura, così come lo fanno gli animali, poiché la Natura ha la sua ragion d’essere, in quanto aspetto della vita superiore che si manifesta, tra l’altro, attraverso i quattro elementi, ovvero la terra, l’acqua, l’aria e il fuoco, e le quattro stagioni, ovvero inverno, primavera, estate e autunno. La sofferenza degli animali, di cui abbiamo o meno coscienza, non è altro che il riflesso del futuro che attende la società umana poiché, come Gesù proferiva: “ciò che fai al prossimo, verrà fatto anche a te”. Tutti i saggi hanno parlato di questa legge inconfutabile.

Allo stesso modo, se degli stati in guerra vivono delle sofferenze fisiche, altri stati, come quelli europei, vivono delle sofferenze interiori che sono le stesse sofferenze che vivono gli animali che, allo sguardo dell’essere umano moderno, non sono nient’altro che un oggetto di cui si può disporre a proprio piacimento. Questa mancanza di rispetto, questa violazione di diritti, questo atteggiamento quasi euforico, da parte dell’uomo, davanti al sangue degli animali e alla loro situazione attuale sono, senza dubbio, lo specchio di ciò che sta facendo l’intelligenza artificiale verso l’uomo stesso. Questa intelligenza ha asservito l’umanità conducendola, sempre più, verso la perversione, verso atti mostruosi, degradanti e profondamente disonorevoli. Essa arriva ad allontanare l’umanità, non solo da tutto ciò che è essenziale, ma anche dalla realtà dei problemi veramente urgenti, facendola sprofondare, sempre più, in un mondo virtuale, privo di consistenza e di esistenza reale. Comprendere e vivificare le parole dei grandi Saggi della storia, di tutti i popoli, è la base del vegetarianismo che si consacra al servizio di un’intelligenza divina superiore, creatrice di bellezza, di virtù, di nobiltà e di armonia.

Alain Contaret

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