L’Arte del Canto Sacro divino e il risveglio delle facoltà della sfera del cuore, ovvero ” il corpo dei sentimenti “

Il Canto è una respirazione magica, è legato alla sfera dell’aria e che tocca i nostri stati d’animo…

L’uomo che ha avviato il suo percorso in quanto apprendista sul percorso della via dell’iniziazione ai misteri della vita, insieme all’imparare la meditazione, deve impegnarsi a sviluppare la sua facoltà di cantare e, in questo modo, entrare nella coscienza e nella padronanza dei suoi stati d’animo: significa che tocca e comincia a poter influire e padroneggiare le influenze che lo circondano, grazie e attivando la sua respirazione magica (nei mondi sottili). L’arte del canto divino, insegnato dagli Esseni in ogni epoca, vuole condurre l’uomo verso questo discernimento magico e la padronanza delle influenze dei mondi sottili, invisibili – siano positive o negative. Questa arte sacra porta la stabilità e la purezza nella sfera dei sentimenti dell’uomo – la quale costituisce da sé un organismo indipendente nel suo organismo globale. Questa sfera (o corpo sottile, per gli Esseni) è legata all’elemento Aria e pertanto all’insegnamento dell’Arcangelo Raffaele (rinnovato con la Scuola di Raffaele, oggigiorno, nella Nazione Essena).

Si canta in coro per elevarsi insieme, nell’armonia e nella pace…

Tutti i popoli hanno cantato… Il canto possiede quel potere magico di unire gli esseri attorno ad un ideale comune e, quando la prova arriva, come un tempo di guerra, gli uomini cantano per dimenticare la disgrazia e la tristezza e prepararsi a morire dignitosamente, senza abbassare la testa. E’ proprio tutta lì la magia del canto sacro, la quale permette all’uomo di trionfare su tutto ciò che proviene dal basso e che ambisce ad attirarlo verso l’infermo, vale a dire semplicemente laddove la sua anima non sia più libera perché viene incatenata in dei sentimenti caotici, in un fuoco di passioni incontrollabile. E’ così che i templi e tutti i diversi luoghi di culto, là dove i popoli hanno cantato, sono stati dei luoghi di guarigione, di riconciliazione, di armonizzazione con gli Angeli, con una morale superiore a quella dell’uomo che può allora parlargli direttamente attraverso il proprio canto.

Dei suoni e dei canti ispirati che curano le nostre dissonanze…

I canti sacri degli Esseni sono dei mezzi per stabilire dei contatti privilegiati con la vibrazione, con le energie che chiamiamo “gli Angeli”… In effetti, le melodie sulle quali i canti esseni poggiano non sono state inventate dall’uomo stesso: sono il corpo e la manifestazione di intelligenze superiori, angeliche, che vivono ed agiscono da sé nell’universo tutto intero, indipendentemente dall’uomo. Ecco perché gli Esseni sono stati chiamati ‘i terapeuti’ in tutti i popoli, poichè attraverso la loro alleanza angelica, potevano captare queste melodi sacre ed universali, le quali permettono agli Angeli stessi di agire attraverso di esse per togliere delle malattie dall’uomo. Per ogni malattia toccando qualsiasi organo del corpo umano, gli Esseni avevano stabilito delle diagnosi e dei protocolli precisi, composti da certune melodie e movimenti sacri terapeutici. Questa Scienza sta rinascendo dalle proprie ceneri oggi, attraverso i tantissimi canti esseni (composti da diverse voci) e questa arte viva, attivata, del canto sacro, devozionale, che si sta nuovamente espandendo in seno a e attraverso la Nazione Essena.
Si può affermare che questa arte del canto divino costituisce un’autentica prevenzione della malattia. La saggezza popolare dice: “Meglio prevenire che guarire”. Pertanto, la terapia attraverso i suoni ed il canto, e perfino la terapia in generale, non è uno scopo in sé ma può essere utilizzato a questo preciso scopo. L’uomo deve cantare: è una necessità per lui, allo stesso titolo del fatto di dover cibarsi, senza che egli crea, sperimenta uno squilibrio dentro di sé, il che prepara il terreno per delle eventuali malattie. E’ stato scientificamente provato che il canto – in realtà alcuni canti – rafforzano sia il sistema nervoso che le difese immunitarie. Il canto rende l’uomo attivo e dinamico nella sua volontà e può persino risvegliare il discernimento, se egli è portatore di una saggezza e di una morale superiore, il che costituisce una delle particolarità dei canti sacri esseni. Tuttavia, una certa intelligenza artificiale, oscura, ha fatto sì che l’uomo diventasse sempre più passivo nella sua vita.

Il canto: l’arte di attivare delle forze positive dentro di noi ed attorno a noi.

Gli Esseni non cantano per sé stessi: non è uno svago, un divertimento personale o per “farsi del bene”, loro cantano per risvegliare il mondo intero ed invitare gli esseri umani all’azione positiva, alla costruzione di un altro mondo, a diventare dei portatori di un altro avvenire. E quando si adunano durante delle grandi celebrazioni essene degli Arcangeli, tutta l’energia e la forza d’anima che si libera dai loro splendidi canti sono consapevolmente orientati verso i diversi regni della Natura – verso gli animali, gli alberi, le piante, ma anche le pietre e le montagne così come verso tutti gli spiriti della Natura che popolano ed animano questi regni. Nella Nazione Essena, l’arte sacra del canto è un motore fondamentale autentico del clima sociale tra gli individui e permette alla qualità dell’acqua (sottile) e delle relazioni di circolare e di rimanere sempre pure e chiare – non soltanto tra loro ma anche con tutti i regni della Natura. Colui che assapora le vibrazioni dei canti esseni non è più la stessa persona: ha gustato un altro mondo e non può più far finta che esso non esista. L’arte del canto esseno ci porta inevitabilmente verso un risveglio crescente dell’anima e della coscienza. E’ così che genera naturalmente un discernimento sottile che rende l’uomo desto davanti a qualsiasi circostanza della vita e che gli permette di essere nell’atto giusto, preservandolo da tantissime trappole ed inutili sofferenze. Il canto sacro tocca ed agisce su tutte le sfere dell’esistenza, a immagine di un liberatore e un amico fedele. Colui che non lo pratica, verrebbe spossessato di sé stesso, del proprio discernimento, dal potere creatore della sua vita e del proprio destino.

David Terra

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