Proteggere i ‘primi popoli’ o popoli nativi – indigeni

Chi sono i “primi popoli”?

I popoli detti “primi” fanno parte delle radici dell’albero dell’umanità. Questi popoli vivevano sulla Terra ben prima dello sviluppo della nostra civilizzazione attuale e si nominano: gli indigeni, gli indiani dell’America, gli indiani Kogi, ecc.
Vicinissimi alla Madre Terra, possiedono la scienza della vita semplice e bella, in armonia con i vari regni della natura. Questi popoli “primi” valutano il grado d’evoluzione dell’essere umano non rispetto alle sue prestazioni tecnologiche, ma in funzione della sua capacità di manifestare le virtù del Bene. Ai loro occhi, queste ultime rendono l’uomo valoroso e testimoniano la vita del suo cuore. Così, il coraggio, il senso del rispetto, la bontà, l’intelligenza, la saggezza, la dirittura, l’onestà… costituiscono qualità indispensabili da acquisire per diventare un essere uomo degno e vero.
Di conseguenza, si capisce facilmente che gli ultimi indigeni dell’Australia si siano nominati tra loro “gli esseri umani” – il che lascia così intendere che i popoli industrializzati non sono degni di essere definiti “uomini”. È interessante constatare che una delle maggiori qualità di questo popolo meraviglioso è la sua volontà di lavorare per il bene di tutti gli esseri, a immagine degli Esseni.

Gli Esseni: un ‘primo popolo’

Ergendosi contro tutte le derive della civilizzazione tecnologica, rimasti fedeli alle leggi della natura, al rispetto della Madre Terra ed alle virtù, oggi – a immagine degli indigeni dell’Australia – gli Esseni sono un primo popolo. I loro discendenti sono dispersi in tutte le nazioni e cercano oggi di radunarsi per vivere secondo le loro convinzioni e le loro scelte. Il legame che li collega non è quello del sangue, ma quello del cuore. È un filo di Luce che supera tutte le frontiere e tutte le epoche ed esiste oltre ai colori di pelle. Come gli indiani dell’America, gli Esseni rivendicano semplicemente il diritto di esistere e di possedere le loro terre, il loro modo di vivere e di pensare. Con ciò, chiedono semplicemente di conservare la loro libertà individuale.
Non giudicano né condannano il mondo attuale, di cui comprendono la complessità e le sfide, ma desiderano in cambio un rispetto reciproco ed un riconoscimento, cioè molto semplicemente il diritto di esistere.

I ‘primi popoli’ minacciati…

Se guardiamo verso il passato, occorre constatare che l’acquisizione dei territori e delle conoscenze si è molto spesso svolta nella violenza e la guerra, sotto copertura di giustificazioni religiose. A questo proposito, possiamo ricordare la storia edificante degli Stati Uniti, delle crociate diverse dal mondo, sia del passato che attuali. Benché oggigiorno, questo termine di “crociata” non è più usato, è questo il modo di appropriarsi delle terre e sottomettere popoli e culture, percui oggi è comunque diffuso. I biglietti di banca, le leve economiche, le invasioni culturali ed ideologiche o l’utilizzo deviato delle leggi, non sono spesso delle alternative ai valori di una volta? Davanti a questi fatti, l’attualità ci mostra che i primi popoli sono realmente minacciati – come lo sono alcuni modi di vita, alcune idee, e molte specie vegetali o animali – dall’invasione di una civilizzazione che vuole conquistare il mondo intero. E con loro, sono tutta una cultura, tutta una visione della vita e tutto un ‘modo di essere al mondo’ che stanno sul punto di estinguersi. Tuttavia, sarà il caso che il fatto che un popolo di uomini scompaia ci lascerà così insensibili come davanti all’estinzione di una razza animale o vegetale? Attualmente, gli Esseni constatano che la Luce e la bellezza delle differenze che esistono naturalmente tra gli esseri stanno gradualmente scomparendo e scappando dalla Terra. Un’uniformità insipida si sta installando giorno dopo giorno nella nostra società, servendosi dalla paura suscitata da tutto ciò che è fuori-norma. Allora la sinfonia del mondo si trasforma in una voce unica, che cancella tutte le altre e il quadro dell’esistenza si riveste di un solo colore, che di conseguenza elimina il principio stesso dell’armonia.

La salvaguardia della ricchezza culturale e del diritto alla differenza

Davanti a questa constatazione, gli Esseni hanno iniziato ad impegnarsi presso i primi popoli del pianeta, per fornire loro un sostegno ed una protezione.
• Uno dei punti significativi di questo passo è stato la realizzazione, nel 2008, di un’alleanza tra la Nazione Essena ed il popolo degli indiani dell’America, rappresentato da una delle sue ambasciatrici in Québec. Questo patto è stato concluso sulle terre del Villaggio Esseno di Cookshire, in Québec. Forti di quest’esperienza, gli Esseni sono oramai determinati a continuare in questo senso, incontrando i rappresentanti di tutti i primi popoli della Terra. Fino ad oggi, tre Villaggi Esseni sono stati creati in 3 paesi diversi che sono: Francia, Québec, Gabon. Questi Villaggi fanno da oasi culturali e politiche e sono un modo di mantenere dei luoghi alternativi sul nostro pianeta. Sono l’inizio di tutta una serie di villaggi che dovrebbero fiorire sul pianeta nei prossimi anni e decenni. Lo scopo di questi luoghi non è proprio di opporsi alla cultura del loro paese di residenza, bensì di portare una nuova luce, una pace, per salvaguardare uno spazio privilegiato nei quali tutti i regni possano vivere in armonia. Su queste terre, si può praticare quotidianamente la cultura Essena e la costruzione di un nuovo modo di vita – ciò in conformità con le grandi leggi della natura.
• Lo sviluppo internazionale della cultura Essena, che include tutti gli insegnamenti autentici della saggezza attraverso il mondo ed attraverso le epoche…
Queste diverse azioni fanno parte di un lungo elenco che aumenta ogni mese. Dimostrano che un altro modo di vivere è possibile se si prende la briga di alzarsi e costruire il mondo nel quale si crede. Tutte le buone volontà sono le benvenute.


“Nella visione Essena del mondo, la saggezza è la chiave per un’altra qualità di vita”.

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