Messaggio della Madre invito all’Acero

Gli Esseni erano riuniti nel luogo della luce e dell’amore per condividere un momento di preghiera e di studio attorno ad Olivier Manitara. La vigilia, alcuni di essi chiusero una tappa della loro vita di Esseno passando l’iniziazione e ricevendo il NOME della MADRE. Il numero di quelli che avevano ricevuto il NOME della MADRE aumentava ed Olivier si rallegrava, diceva che era un’opera splendida, non soltanto per gli Esseni ma per tutti i popoli, le tradizioni, gli esseri fino agli animali, alle piante ed alla terra con gli elementi vivi. Diceva che molti regni dipendono dagli uomini. Se l’uomo entra sul cammino della Luce e della vera dignità allora loro anche possono partecipare ed essere invitati nel mondo della saggezza e della bontà. È per questo che non soltanto gli Esseni dovrebbero rallegrarsi ma dovrebbero partecipare anche loro poiché non c’è più grande bellezza di quella quando un essere si avvicina alla sua MADRE per ricevere il suo Nome e portarlo nella sua vita per il bene di tutti gli esseri. Come al solito Olivier Manitara diede tutto un’insegnamento agli Esseni, rispose ad alcune domande e poi ciascuno si salutò e tornò alle sue occupazioni. Olivier Manitara era partito dicendo che la vita era festa, omaggio agli Dei ed al Padre e che dovremmo celebrare nella gioia quelle e quelli che avevano appena ricevuto, in mezzo a noi il NOME della MADRE. Tornò a casa, si mise in meditazione ed entrò in comunione con la MADRE.

Il giorno dopo incontrò di nuovo gli Esseni nel luogo dello studio ed ecco il messaggio della Madre che trasmise: “Capisco la Tua gioia ed il Tuo desiderio di condividerla attraverso una festa per onorarmi e celebrare i figli che tornano verso i loro genitori e la loro famiglia, la loro tradizione. È un buono impulso, ma sappi che in realtà non voglio gloria per quelle e quelli che si sono avvicinati a me e che hanno ricevuto il loro nome. Non voglio che siano accolti nelle acclamazioni che toccheranno e rinforzeranno soltanto il loro aspetto esterno e la loro mortalità, ma preferisco che escano coscientemente da quest’abitudine di essere sempre messi nella gloria o nella sconfitta. Voglio che il NOME della MADRE sia un cammino d’umiltà e d’universalità. Non si riceve il NOME della MADRE per sé e non si vede soltanto per sé. Certamente, l’Io dell’uomo è invitato a partecipare al mistero della vita come un elemento fra gli altri o con altri, per glorificare il Padre. Il NOME della MADRE non deve essere una gloria ma la fonte vitale all’interno di loro. Come vivere senza questa fonte, senza questo luogo? È un minimo. Come Madre, voglio semplicemente che gli uomini non dimenticano il Nome che portano.

Questo nome è lui stesso portatore di tutto un mondo, di una filiazione, di una tradizione che non attinge le sue origini dal mondo degli uomini. Allora, ciò che desidero, è l’umiltà. Voglio che quelli che hanno appena ricevuto il loro Nome restino nel silenzio, che destino il loro pensiero, che lo lascino essere vivo, che siano nella meditazione, la riflessione, che analizzino la loro vita, la puliscano in tutti i dettagli per mettere il loro Nome al suo vero posto. E’ stata la loro vita conforme al Nome che hanno ricevuto dal loro cuore e della loro Madre? Se no, allora perché? Che lo vedano e si rettifichino, che illuminino tutti gli aspetti, tutti i dettagli della loro vita. Che nulla sia lasciato all’abbandono e che si mettano al lavoro, che acquisiscano tutte le condizioni, perché ci sia realmente un equilibrio ed un orientamento seguito e chiaro. Non voglio nessuna passione in loro, nessuna sensazione che conduce alla malattia ma voglio che siano bambini. Che l’apparenza ed anche la gioia che viene dal mondo degli uomini non venga a toccare quest’opera. Un’opera così piccola non deve essere felicitata, è appena l’inizio del cammino. Ricevere il Nome, è nascere, è apparire, è trovare la sua fonte prima e prevedere il suo cammino.

Se volete fare una festa che sia con i più piccoli, con gli animali, le piante, gli elementi che popolano ed animano i mondi. È verso loro che quelle e quelli che hanno ricevuto il loro Nome di nascita devono andare per presentarsi, per dividere ed anche offrire le benedizioni di questo regalo che è stato dato loro. Tutti quest’esseri saranno felici di accoglierli nel mio nome come nuovi nati dalla vita e saranno allegri di tracciare un cammino in funzione del Nome che portano. Devono dunque andare nel mio regno per cantare e mostrare a tutti che la MADRE li ha accolti e che ora sono come loro: figli della MADRE Voglio che ridiventino umili e semplici. Non voglio che appaiano e siano glorificati nel mondo degli uomini che è tanto deformato. Ecco il mio desiderio per gli Esseni, per i miei figli che si avvicinano di nuovo a me e che vogliono vivere con me. È il mio desiderio ed ora lo conosci”. È una ricchezza di vedere come l’Esseno parla con la sua Madre, suo Padre e con la sua famiglia. Più che di vedere ma partecipare poiché tutto questo dialogo, questo scambio è realizzato in diretta, nella vita. Olivier Manitara divide e partecipa alla vita di ogni Esseno. È un cammino che si costruisce ogni giorno. Dopo avere offerto questo dialogo all’assemblea, Olivier Manitara proseguì spiegando che l’acero gli era apparso ed aveva invitato gli Esseni che avevano appena ricevuto il loro Nome, a celebrare questo Nome nel mondo della Madre presso lui e dei quattro cammini che gli Esseni avevano aperto con il popolo degli animali.
L’albero della terra del Quebec ha detto:
“Vieni presso l’albero grande Padre ed i quattro cammini aperti per gli animali. Là i nuovi Esseni potranno meditare, raccogliersi, cantare ed essere in comunione con i piccoli per onorare i desideri della Madre. Potranno incontrarsi davanti ai quattro cammini, dietro le stele, porre i loro piedi su questo cammino e parlare negli eteri a quelli che sono stati genitori, che hanno risposto alla chiamata degli Esseni e che hanno aperto un cammino perché ci sia un dialogo tra gli Esseni ed il mondo della Madre. Che si presentino come la Madre chiede loro, nell’umiltà e la semplicità. Che cantino e siano nel rispetto, allora saranno accolti e riconosciuti come veri amici, amici di cuore e di sincerità, figli che vogliono divertirsi insieme e che si rispettano loro stessi, che si rispettano tra loro e che rispettano la Madre e tutti gli esseri che vivono in essa. Se fate questo, sarà un mondo migliore che si iscriverà negli eteri del luogo e dei mondi che sono venuti a concludere un’alleanza con gli Esseni. Ciò porterà una potenza ed una vittoria a questi regni che la Madre gradisce e protegge: le pietre e gli spiriti delle pietre, le piante e gli spiriti delle piante, gli animali e gli spiriti degli animali. “Fatte ciò in nome della MADRE, in nome dei Saggi che vi guidano e sarete i benvenuti”. Una volta trasmesso il messaggio, Olivier parlò col suo cuore dei misteri della vita e dello spirito. Dice tra l’altro: “Penso che la maggior parte degli uomini sulla terra capiscano soltanto ciò che sono adatti ad afferrare ed a portare nella loro vita. Un uomo può ricevere soltanto nella proporzione del recipiente che ha portato con lui. Qualsiasi cosa faccia, l’uomo è sempre limitato e se vuole realmente entrare nella grandezza deve fondersi con una Comunità viva d’individualità libere ed unite allo spirito del Padre. Allora può acquisire il grande recipiente, quello che può abbeverare tutti gli esseri. Qualsiasi sia il limite dell’uomo, è necessario mettersi davanti alla grandezza ed è saggio lasciare un cammino che vuole illuminare l’umanità intera, che può abbeverare quello che ha sete e saziare quello che ha fame. Quello che sa accontentarsi del piccolo e quello che sa vedere il grande nel piccolo. Allora conosce la perfezione, la pienezza e la grandezza. Tutto ciò che vi è dato, a voi gli Esseni, non è necessariamente per voi.

Dovete prendere solo ciò che potete portare, ma molte cose sono per le generazioni future, per quelli che avranno realmente sete e che vorranno abbeverarsi alla fonte. Oggi gli Esseni vogliono assaggiare un’acqua differente, ma domani altri si avvicineranno a questa saggezza volendo ricevere l’acqua della mia vita così come è nella verità e nella purezza. Vorranno abbeverarne il mondo non per la gloria inutile dell’uomo mortale ma realmente per onorare ciò che vive: la Madre, il Padre e la grande famiglia degli Dei.
Allora sarà il regno della Luce, l’avvento degli Esseni sulla terra”.
Dopo i canti e le danze, dopo le celebrazioni sacre, gli Esseni tornarono alle loro attività e quelli che avevano ricevuto il NOME della MADRE si diressero verso l’acero grande Padre per onorare il desiderio della Madre.

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