LA SCOMPARSA DELLE API
“Un messaggio preoccupante per l’avvenire”

Questo fenomeno allarmante, che mette anche in pericolo non solo il regno vegetale, ma anche la stessa sopravvivenza dell’essere umano, porta con sé un messaggio importante: ovvero iniziare a lavorare per il Bene Comune. Esso evidenzia, da un punto di vista simbolico, l’eccessiva individualità dell’uomo e di come questa abbia incidenze estremamente dannose sull’insieme di tutti i regni che vivono sul nostro Pianeta. La progressiva scomparsa delle api, da decine di anni, ci coinvolge profondamente. Ognuno di noi ne percepisce intuitivamente la gravità: una rottura dell’equilibrio naturale della vita, di cui sono anche loro sono portatrici. Numerosi specialisti si interpellano riguardo questo argomento allarmante, senza trovare però risposte veramente soddisfacenti. Quale messaggio si nasconde dietro questo fenomeno inspiegabile nel quale si assiste alla perdita dell’impollinazione delle colture e pertanto, al rischio di sopravvivenza stessa delle specie vegetali, animali e umane?

Oggi la Nazione Essena offre un chiarimento, una comprensione che proviene da questi esseri messaggeri che tessono legami tra i mondi, tra cielo e terra. L’ape è nata in simbiosi con le piante e i fiori. Da quaranta milioni di anni, raccoglie il polline e lo trasporta di fiore in fiore. Una meravigliosa storia d’amore tra il fiore e l’animale! Questo essere è prezioso. La sopravvivenza dell’umanità dipende dalla sopravvivenza delle api.

Il ruolo delle api è fondamentale, insostituibile e vitale. Non è la prima volta che il mondo dell’uomo sia impotente e senza risposte dinanzi ad un fenomeno catastrofico da lui stesso

creato. Egli studia, crea statistiche, identifica tutto tramite nomi scientifici, ricerca senza sosta spiegazioni razionali sugli squilibri da lui stesso provocati con i suoi pensieri, i concetti e le azioni. L’uomo non ha ancora compreso che la non osservanza delle Leggi Universali ha delle conseguenze.

Oggi gli Esseni, che da sempre hanno rivelato gli aspetti nascosti delle cose, portano un punto di vista più ampio, un’altra consapevolezza del mondo e dei mondi che ci circondano. Al di là di tutte le cause visibili al giorno d’oggi, questi piccoli esseri messaggeri dei mondi, ci donano la loro spiegazione. Le api lavorano instancabilmente, sempre con la gioia di servire, ognuna con la sua missione da compiere, per il Bene Comune, per la comunità. Questi principi un tempo erano presenti anche negli uomini, il che creava un respiro collettivo con la natura. Le api non possono respirare in un mondo di individualismo di cui l’uomo è il rappresentante. Oggi l’uomo si è estremamente individualizzato, tanto da dimenticare la propria famiglia, non pensando più all’interesse collettivo ma solo al proprio. L’uomo essendo creatore non trasmette, tramite il suo respiro, le sue parole e tramite i suoi atti i valori della comunità, che sono fondamentali per la vita delle api. Per questo, non potendo vivere con questi valori, le api lasciano la terra. L’uomo cerca in tutti i modi di non sentirsi dipendente da nessuno e questo suo desiderio lo separa dal mondo superiore. Dietro questa smania di potere, però, si cela un’oscura intelligenza che vuole in realtà isolare l’uomo, indebolirlo e impadronirsi del suo destino. Nel suo mondo, l’uomo proietta sulle api le sue idee di redditività, efficienza, produttività e questi concetti le avvelenano. Sono le idee degli uomini ad ucciderle! L’apicoltore perde la nobiltà della sua arte per diventare un intermediario finanziario del miele e le api, private del loro ruolo e della loro natura sacra, vengono inquinate, avvelenate, distrutte… Esse non vogliono più essere strumenti per i mondi oscuri, i quali sfruttano i pensieri degli uomini per svilire la nobiltà del loro essere collettivo e la loro vera natura.

Le api sono uno strumento dei Mondi Superiori, esse sono perfettamente consapevoli del loro ruolo all’interno del Tutto. L’ape è veramente il polmone degli Angeli, respira con il mondo divino ed è questo ciò che ha da rivelare agli uomini. Originariamente, le api vivevano a contatto con l’uomo per trasformarlo. Avevano con lui una relazione negli eteri. Potevano viaggiare e trasformare tutto ciò che emanava dall’uomo; in questo modo, esse facevano con lui quello che fanno con i fiori, una trasformazione integrale tramite un atto concreto.

Esse divennero anche il simbolo della trasformazione dell’iniziato. Donare il miele agli uomini, in realtà simboleggiava un atto di offerta delle api agli Dei. Il miele venne infatti chiamato dagli antichi “il nettare degli Dei”.

A loro volta gli uomini si rivolgevano ai Mondi Superiori per donargli il loro nutrimento e così facendo ogni mondo poteva ricevere un nutrimento creando un equilibrio fra lo scambio e l’offerta. L’uomo però non ha più la consapevolezza di avere al di sopra di sé un mondo superiore tramite il quale poter crescere ed evolvere. L’uomo si è allontanato dalla grande legge dell’universalità, ed è così che le api si allontanano dagli esseri umani. Sfidando la legge di scambio e di universalità, guardando solo al suo mondo e volendo che tutti i regni siano al servizio delle sue idee e dei suoi concetti, l’uomo si separa sempre più dalla vita, non arrivando più a vedere l’unità del mondo e chiude le porte al suo cielo.

Sindrome da collasso delle colonie di api

Gli apicoltori trovano sempre più spesso i loro alveari svuotati di quasi tutte le loro api. Negli Stati Uniti, quasi il 25% degli sciami sono scomparsi nell’inverno del 2006-2007 e numerosi Paesi Europei sono stati toccati da questo fenomeno già dagli inizi dell’anno 2000. In alcuni paesi sono state perdute fino al 90% delle colonie. Questi eventi rimangono inspiegabili. Gli studi effettuati fino ad oggi riescono solo a supporre una concomitanza di più cause. Le amministrazioni, compresi i servizi veterinari, sembrano impotenti di fronte a questo problema, non sapendo dove dirigere i loro sforzi. Questo fenomeno è di grande preoccupazione per gli apicoltori, ma anche per ecologisti, economisti ed esperti a causa dell’importanza delle api come impollinatrici in questi settori. Ciò che è stato osservato è il fatto che le api domestiche improvvisamente, non importa in che periodo dell’anno, ,tralasciando l’inverno dove l’alveare è dormiente, non rientrano nell’alveare.

Sparizioni di api operaie sono già state osservate nel passato, ma è dal 2007 che il fenomeno assume nuove caratteristiche considerate allarmanti: le api “spariscono” in massa, fatto nuovo e anomalo presso questi insetti. L’allarme è stato dato dall’anno 2000 in Europa, poi nel 2006 dagli apicoltori degli Stati Uniti, con un aggravamento del fenomeno nel 2007. Nell’inverno del 2010/2011 circa il 18% delle api domestiche negli stessi Stati Uniti, sono morte. Nel 2007, secondo gli specialisti, la scomparsa di api ha raggiunto un picco allarmante portando a livelli catastrofici la minaccia di impossibilità di impollinazione delle coltivazioni di frutta e ortaggi, in particolare negli Stati Uniti.

La coltivazione di mele, mandorle, avocado, ciliegie, cipolle, cetrioli, cotone, arachidi, melone, etc. dipende per il 90-100% dall’ impollinazione delle api. Secondo l’I.N.R.A. (Istituto Nazionale di Ricerca Agricola-Francia) la produzione dell’ 84% delle specie coltivate in Europa, dipende direttamente dagli impollinatori che, per il 90% sono api domestiche e selvagge. Nel 2007, il tasso di alveari abbandonati o quasi deserti nei Paesi più colpiti, raggiunse il 70-80%. In Europa, numerosi Paesi hanno annunciato delle perdite importanti (Francia, Belgio, Italia, Germania, Svizzera (dal 2003 al 2007), Spagna, Grecia, Polonia, Paesi Bassi (dall’anno 2000). Nelle colonie più colpite, si presume che il 90 % delle api siano morte, considerato il fatto che non sono mai rientrate nell’alveare (fonte Wikipedia).

Cosa possiamo fare?

È davvero importante creare delle colonie di api lontane dai centri abitati in modo che esse possano continuare a vivere, poiché sono le idee degli uomini che le avvelenano e le uccidono. Ben presto le api non esisteranno più nel mondo umano e il mondo divino non sarà più accessibile. Esso sarà presente solo nei Figli della Luce che dovranno creare un nuovo cammino indipendente, autonomo e separato da questo mondo.

Le api ci stanno offrendo questo messaggio: “Voi, Figli della Luce, se volete sopravvivere sulla terra, dovete ascoltare il vostro Maestro e creare dei villaggi. I vostri figli saranno il nuovo mondo, e questo mondo dovrà essere creato”. Sta a noi saper ascoltare e prendere la nostra vita in mano, aprire un altro cammino e creare un altro mondo nel quale tutti gli esseri, tutti i regni saranno accolti con rispetto. Questo cammino è quello della Tradizione della Luce, dello studio, dei rituali, delle logge e dei Villaggi Esseni.

Alziamoci e sosteniamo anche chi preserva l’apicoltura tradizionale, biologica, i valori ancestrali di rispetto e di armonia con la nostra Madre Terra, affinché le api possano vivere lontane dai centri abitati dell’uomo, possano essere di nuovo venerate, ci si possa ricordare dell’atto sacro di accendere una candela di cera come offerta al mondo divino, reso possibile grazie al lavoro d’amore e generosità di questi esseri eccezionali che respirano assieme agli Angeli.

Olivier Manitara